Abstract:
Questo lavoro si occupa di analizzare le posizioni culturali e politiche della destra radicale italiana in ambito nazionale e internazionale dalla fondazione del Movimento Sociale Italiano alla fine della prima repubblica, con una particolare attenzione agli anni della contestazione studentesca e della strategia della tensione.
La prima parte del lavoro si occupa di analizzare la frattura all'interno del MSI tra coloro che ritenevano opportuno entrare a far parte del sistema repubblicano come fascisti in democrazia e coloro che, più intransigenti, restarono legati al passato seguendo il nostalgismo tipicamente evoliano. A lungo andare coloro che si proclamarono eredi del bagaglio culturale della destra radicale si rivelarono essere movimenti extraparlamentari. La seconda parte si concentra sugli anni della contestazione studentesca e l’impegno politico della destra nella lotta contro il comunismo sottolineando la sua apparente adesione atlantista. Dall'altra parte i movimenti, come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, diventano i protagonisti della violenza politica: prima contro la sinistra e in seguito contro l’intero sistema capitalista, dando inizio al periodo del terrorismo di destra. La terza parte analizza la produzione culturale della destra radicale, un processo di rielaborazione che si svolgerà parallelamente a quello delle stragi che agiteranno l’Italia. La creazione di un immaginario mitopoietico per arricchire e dare corpo alla destra si delineò a partire dalla fine degli anni Settanta nell'ambito musicale, editoriale e sociale.