Abstract:
La tesi esamina il fenomeno della diaspora cinese e la relativa letteratura. Dedica ampio spazio alla problematica identitaria, con un’analisi del concetto di Chineseness. Delinea un quadro del rapporto fra letteratura sinofona e Letteratura Mondo ed esamina come la scelta di scrivere in una lingua ospite sia la cifra identitaria di alcuni scrittori, non solo cinesi, il che contribuisce all’ arricchimento delle tradizioni culturali. In particolare, la tesi analizza il caso di Ha Jin (n. 1956), che scrive in inglese e tratta numerosi temi, in equilibrio fra radici culturali cinesi e aspirazione ad una letteratura cosmopolita e universale. Nonostante il distanziamento dalla RPC, il dialogo fra Ha Jin e la tradizione sinofona è ricco e complesso. È poi interessante valutare l’aspetto linguistico: Ha Jin sceglie di rinunciare al cinese, lingua ideologicamente connotata, e scrivere in inglese. Tuttavia, non ricorre allo Standard English, bensì lo rielabora introducendo in esso tracce della lingua cinese. Ne deriva una lingua strettamente legata alla traduzione e alla dimensione psicologica della migrazione; l’ispirazione di questo processo è lo scrittore russo Nabokov, cui Ha Jin fa costante riferimento. L’autore dichiara inoltre a più riprese di considerare la letteratura russa come proprio modello narrativo. È dunque possibile esaminare il suo romanzo A free life (2007), raffrontandolo con il modello Pnin di Nabokov.
Al di là del forte radicamento storico e culturale cinese, della forma linguistica inglese e del costante riferimento alla letteratura russa, la tesi colloca a pieno titolo Ha Jin nel Third Space della Letteratura Mondo, al di là delle categorie nazionali.