Abstract:
Nella storia dell’umanità non si è mai viaggiato tanto come negli ultimi anni: per piacere o per dovere. Viaggiamo merci, idee, malattie, informazioni e persone. Questo traffico globale ci permette di avere le banane da Centroamerica e i giocattoli dalla Cina e di spostarci da Venezia a Buenos Aires in meno di ventiquattro ore.Nascono nuovi tipi di turismo, quelli di chi è stanco di sgomitare davanti allo skilift, di stare in coda in autostrada e via così…Ma il turismo del nero, chiamato in letteratura “Dark Tourism”, quel ramo del turismo, quindi, che offre luoghi legati alla morte e alla sofferenza dell’uomo, che attualmente è molto richiesto – pensiamo a tutti quei curiosi che si perdono una giornata di viaggio, magari di domenica, solo per farsi ritrarre in una misera fotografia con lo sfondo occupato dalla Costa Concordia o dalla villetta di Avetrana – non è una forma di turismo recente.Pensiamo ai giochi che vedevano coinvolti i gladiatori romani o le esecuzioni di morte durante il medioevo: questi esempi possono essere considerati prime forme di turismo del nero che, soprattutto nell’ultimo secolo, ha assunto forme e dimensioni diverse.Il mio intento, con questo elaborato, è quello di mappare questo particolare tipo di turismo e capire quali siano le motivazioni che portano il turista a necessitare di questo tipo di attrazione turistica.