Abstract:
L'argomento presentato nell'elaborato finale mette in luce quindici tavolette eburnee attribuite alla leggendaria Cattedra di San Marco, dono fatto nel 630 circa dall'imperatore Eraclio a Primigenio, patriarca di Grado. Le tavolette ospitano rispettivamente sei storie con episodi della vita di San Marco Evangelista, cinque episodi evangelici, due santi in posa orante, due profeti, ora separati in contesti museali differenti. Dal 1899, grazie allo studio dell'archeologo Hans Graeven, l'entusiasmo per tale argomento ha coinvolto decine di eruditi nel campo delle arti decorative medievali, tanto che l'interesse perpetua attraverso numerosi contributi anche nell'ultimo decennio, in particolare riguardo le tematiche del luogo d'origine degli avori (area non specificata del Mediterraneo orientale), la datazione (oggi attestata soprattutto al VII-VIII secolo) e le fonti riguardo l'esistenza della cattedra eburnea. Scopo di tale tesi è quello di offrire un panorama più ampio possibile sulle problematiche aperte: gli avori vennero studiati in maniera più organica unicamente da Kurt Weitzmann nel proprio saggio del 1972, ma non esiste ancora una monografia esaustiva. La tesi intende riunire ogni contributo bibliografico sul tema ed integrare, anche alla luce delle proposte degli ultimi anni, le aree d'indagine più rimaste in secondo piano, come ad esempio l'analisi iconografica complessiva del gruppo e le ipotesi di assemblaggio originale. Un'attenzione inedita è posta sulle mostre in cui le tavolette sono state esposte, che colsero si volta in volta l'omogeneità o meno del gruppo: l'unità di questo non è tutt'ora data per scontata o per certa, spesso viene suddiviso in sottogruppi autonomi. In conclusione, si pone uno sguardo sulle possibili vie di indagine rimanenti, come ad esempio il realizzare nuove analisi per quegli avori non ancora sottoposti a datazione a radiocarbonio, o l'effettuare ulteriori studi in archivio per aggiungere informazioni anteriori al XVIII secolo sulla provenienza di questi, ovvero prima di entrare in alcune collezioni private.