Abstract:
Questa tesi si propone lo studio di un’opera fondamentale per la vita dello scrittore Pier Paolo Pasolini, dal titolo "Le ceneri di Gramsci". Una raccolta di poesie, precedentemente pubblicate in rivista, edita per i tipi Garzanti nel 1957. Attraverso la collazione di saggi ed articoli che, dalla pubblicazione ad oggi, hanno valorizzato o ridotto la portata di quest’opera, intendo offrire un commento completo, che permetta la lettura critica di ogni poemetto in un unico luogo. Gli studiosi su cui tesserò il fondamento della mia ricerca sono: Walter Siti (curatore sia per Einaudi che per Mondadori della silloge), Nico Naldini (per ogni ragione biografica), Vincenzo Cerami, Giancarlo Ferretti, Franco Fortini (critici minuziosi dell’opera poetica di Pier Paolo Pasolini). Le intenzioni che muovono l’indagine sono principalmente tre: la necessità di ricostruire delle coordinate contestuali attraverso cui poter leggere una poesia oggi difficilmente comprensibile nel suo profondo legame sociale con la realtà contemporanea all’autore; l’assenza di un compendio esaustivo di quella che è, a detta di molti studiosi (uno fra tutti Moravia), opera nevralgica, non solo per l’autore Pier Paolo Pasolini, ma per tutto Novecento letterario italiano; la necessità di evidenziare meriti e demeriti di uno sforzo intellettuale totalizzante, prescindendo dall’immagine idealizzata di questo autore, rendendo omaggio ad un’opera composta prima della sua rinascita come personaggio pubblico.
Data l’imponente mole di studi prodotti da e sull’autore di "Le ceneri di Gramsci", concentrerò il campo d’indagine sugli scritti che prendono in esame unicamente ciò che Pasolini realizzò sino al 1957, data di pubblicazione della raccolta.