Abstract:
A partire dal XIX secolo assistiamo, per concomitanti motivi storico-politici, all’affermazione del valore culturale e patrimoniale degli archivi, che porta a uno “slittamento” da una visione utilitaristica o amministrativa, tipica del medioevo, a una visione storico-culturale o simbolica, degli archivi stessi.
In seguito a questa nuova considerazione del loro valore, gli archivi, come “serbatoi di informazione” storica, acquistano una “natura anfibia” : sono oggetti di scienza, oggetti di proprietà, risorse simboliche e, infine, strumenti dell’amministrazione.
C’è un aspetto, in particolare, che dà la percezione e la misura di questo carattere anfibio, o ibrido, dell’archivio: è il ricorso, ripetuto in quasi tutti i testi di teoria e storia archivistica, a metafore naturalistiche per la descrizione della genesi e della struttura degli archivi.
Nel corso della ricerca si passerà dunque da un'analisi delle immagini naturalistiche presenti nei testi classici della teoria archivistica, a un'ipotesi di lettura dell'archivistica come storia naturale degli archivi a, infine, un'analisi degli archivi come ibridi di istanze teoriche derivate dalle scienze naturali e dalle scienze storiche, cioè una sorta di ibridi di natura e cultura.