Abstract:
Riprendendo e facendo riferimento alla letteratura accademica in materia, la ricerca mira a dimostrare i seguenti tre punti.
In primo luogo, la monarchia al-Khalifa ha definito ed attuato delle politiche neoliberali specificatamente finalizzate a creare e mantenere una condizione di discriminazione ed ineguaglianza principalmente nei confronti della parte di popolazione sciita e lateralmente nei confronti degli strati più passi di popolazione sunnita.
In secondo luogo, le rivendicazioni politiche che si son succedute negli anni in Bahrain spesse volte si contraddistinguevano per la loro capacità di accumunare trasversalmente sciiti e sunniti nella mobilitazione. Nello specifico, le ultime grandi proteste tenutesi nel 2011 hanno avuto come base rivendicazioni a carattere politico, sociale ed economico e mobilitavano su di un medesimo fronte sia sciiti che sunniti.
In terzo luogo, la monarchia al-Khalifa ha utilizzato il settarismo religioso come strumento politico per spezzare la mobilitazione trans-settaria e trasformare il conflitto in corso da un confronto centrato sulle questioni socioeconomiche ad un confronto fra fazioni settarie. Così facendo, l’élite al potere è riuscita a trasformare la percezione delle proteste ed a garantire la sopravvivenza del regime. Ne emerge chiaramente che: i governanti hanno manipolato le identità settarie inserendole in un frame securitario dove la popolazione sciita veniva presentata come una minaccia esistenziale nei confronti della popolazione sunnita, la cui sopravvivenza poteva esser unicamente garantita dalla sopravvivenza del regime degli al-Khalifa.