Abstract:
Fëdor Vasil’evič Gladkov rimane un personaggio enigmatico nella storia della letteratura russa del XX secolo.
Di umili origini, ma con ambizioni letterarie, il giovane Gladkov si affaccia al panorama letterario in un’epoca post-rivoluzionaria di fermento e acceso dibattito tra simbolisti e acmeisti, futuristi ed esponenti del realismo, con un’opera che ha suscitato non poche polemiche sia tra i critici contemporanei, sia tra gli studiosi di epoca successiva.
Nel primo capitolo, difatti, si presenta un quadro di insieme su dove sia giunto ad oggi il dibattito su "Cement", considerato come primo esempio di “romanzo di produzione”, uno dei più importanti generi di quello che successivamente sarebbe stato definito come l’indirizzo ufficiale dell’arte sovietica, il realismo socialista.
Nel secondo capitolo si propone una traduzione di tre capitoli tratti dall'edizione del 1927 dell’opera, scelti per dimostrare come in una prima fase iniziale "Cement" fosse tutt'altro che un romanzo fin da subito accettabile, per lo stile e i contenuti, nell'ambito del programma culturale che lo Stato stava cercando di imporre all'epoca.
Nel terzo capitolo si propone un commento ai testi tradotti, evidenziando come alcuni passaggi significativi dell’opera siano successivamente stati rielaborati per essere adattati ai canoni imposti dalla censura in epoca sovietica.