Individual vs structural vulnerability in the jurisprudence of the European Court of Human Rights: the case of female asylum seekers

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dc.contributor.advisor De Vido, Sara it_IT
dc.contributor.author Marasca, Giulia <1994> it_IT
dc.date.accessioned 2020-02-17 it_IT
dc.date.accessioned 2020-06-16T06:39:28Z
dc.date.issued 2020-03-17 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/16857
dc.description.abstract Nelle campagne di sensibilizzazione focalizzate sui temi delle migrazioni internazionali e sulla questione dei rifugiati, si riscontra come le immagini più comuni che vengono proposte alla società ritraggono donne e bambini come soggetti principali di una narrazione mirata a presentarli come gli attori più vulnerabili durante il processo migratorio. Lo scopo di questa ricerca è esattamente quello di proporre una visione critica del concetto di vulnerabilità e di come questa, seppur abbia rappresentato lo strumento fondamentale per il riconoscimento delle esperienze delle donne migranti nell’ambito dell’asilo, abbia comportato una visione generalizzata delle donne come un gruppo omogeneo e vittime di una cultura oppressiva e per questo incapaci di maturare una coscienza dei loro diritti. La centralità del concetto di vulnerabilità personale delle richiedenti asilo è stata riscontrata anche nello studio delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la quale ha utilizzato questo parametro come sostentamento nelle sue sentenze ritendendo che donne che possedevano un buon grado di istruzione o che avevano alle spalle un sostentamento economico non fossero a rischio di tortura, trattamenti inumani e degradanti non riscontrando quindi una violazione dell’art.3 della Convenzione. Questo tipo di sentenza, basata su una condizione personale va a discapito di quella che si ritiene essere la vera valutazione della vulnerabilità delle donne richiedenti asilo: una condizione che non è dipesa da caratteristiche individuali, ma che deriva da un sistema di discriminazione e ineguaglianza dalla quale deve essere protetta non grazie alla sua resilienza, ma attraverso un giudizio sulla capacità dello stato di proteggere. it_IT
dc.language.iso en it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giulia Marasca, 2020 it_IT
dc.title Individual vs structural vulnerability in the jurisprudence of the European Court of Human Rights: the case of female asylum seekers it_IT
dc.title.alternative Individual vs structural vulnerability in the jurisprudence of the European Court of Human Rights: the case of female asylum seekers it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Relazioni internazionali comparate it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati it_IT
dc.description.academicyear 2018/2019, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 870901 it_IT
dc.subject.miur IUS/13 DIRITTO INTERNAZIONALE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Giulia Marasca (870901@stud.unive.it), 2020-02-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Sara De Vido (sara.devido@unive.it), 2020-03-02 it_IT


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