Abstract:
L’elaborato, partendo da un’analisi dello sviluppo della cultura durante il processo di assestamento dell'Unione Sovietica, vuole approfondire le dinamiche culturali della città di Leningrado durante il periodo della seconda guerra mondiale, in modo specifico durante i mesi di assedio della città. Viene studiato il processo di creazione e poi messa in scena della Settima Sinfonia, poi rinominata Leningrado, di Dmítrij Šostakóvič, compositore russo originario di Leningrado. La figura di Šostakóvič è sicuramente emblematica e controversa, per i rapporti non sempre facili con il governo sovietico. Questo permette di mettere in evidenza il rapporto delicato che ci fu con lo stato anche durante l’assedio.
La cultura fu un elemento chiave durante tutto il periodo di assedio, era visto da tutti come un modo per sentirsi ancora vivi e dimenticare temporaneamente gli orrori della guerra. In questo contesto la sinfonia si inserisce perfettamente, infatti il giorno in cui fu fatta la prima in città, nonostante le difficoltà provocate dai lunghi mesi di assedio, le persone si affollarono per andare ad ascoltare la “loro” sinfonia, la musica della città che stava resistendo all'attacco esterno ed interno.
Questa sinfonia offre un buono spunto per approfondire il delicato tema del rapporto tra popolo russo e tedeschi, ma soprattutto tra russi e partito comunista che, nonostante le difficoltà provocate dalla guerra, non smise di combattere contro i "nemici del popolo".