Abstract:
Il conflitto israelo-palestinese è uno dei conflitti più lunghi e complessi dell’età contemporanea. La diplomazia internazionale lavora da anni con lo scopo di raggiungere un accordo di pace che possa porre fine al conflitto e condurre alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, democratico, che viva fianco a fianco in condizioni di pace e sicurezza con lo Stato di Israele, sulla base del rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli, del diritto internazionale e dei diritti umani, e con Gerusalemme come capitale di entrambi. Tuttavia, dopo gli spiragli degli anni Novanta, ad oggi il conflitto in Medio Oriente appare sempre più un conflitto senza soluzione che, a causa di numerose escalation di violenza lungo il confine tra la Striscia di Gaza e Israele, sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’agenda internazionale. In particolare, l’Europa, sia per la sua vicinanza geografica, sia per il ruolo storico svolto da alcuni paesi europei in Medio Oriente, è stata coinvolta per secoli nella regione. Nello specifico, l’allora Comunità Economica Europea fu coinvolta nel conflitto israelo-palestinese a partire dalla formazione di una politica estera comune nel 1970. Ciò rende il conflitto in questione uno dei casi più lunghi e duraturi di coinvolgimento dell’UE nella politica internazionale. Molti dibattiti politici attuali ruotano attorno al ruolo effettivo dell’Unione europea nel conflitto. L’elaborato si pone dunque come obiettivo quello di definire il suo ruolo passato e presente nel conflitto israelo-palestinese, e di chiedersi quale ruolo possa svolgere in futuro.