Abstract:
Partendo da una structured literature review su 160 paper
aventi come filo conduttore la tax avoidance internazionale, progetto
interdisciplinare mediante il quale si voleva analizzare il problema
sotto più punti di vista al fine di individuare implicazioni che
potessero essere utili a ricerche future, manager e policy maker, è
stato dimostrato che la tax avoidance è maggiormente controllata nelle
imprese con brand importanti dal punto di vista dei consumatori per
paura di ripercussioni reputazionali mentre è positivamente correlata
alle aziende politicamente connesse ed alle decisioni prese da manager
ed amministratori delle società in quanto si aspettano maggiori
benefici personali all’aumentare del livello di politiche abusive ed
elusive. Sono inoltre stati studiati i metodi di pianificazione
fiscale implementabili dalle imprese ed è stata riscontrata la
diffusione di pianificazioni eterogenee volte a contrastare la tax
avoidance.
È stata successivamente analizzata la correlazione tra tax avoidance e
gender diversity nei Consigli di Amministrazione, riscontrando una
correlazione negativa con l’aggressività fiscale e positiva con il
rischio finanziario. La ricerca è stata ampliata analizzando le
disposizioni previste dalla Legge 120/2011, dove sono stati trovati
effetti positivi sui CDA e sulle performance delle società italiane
quotate al seguito dell’introduzione normativa che prevede l’obbligo
di Consigli di Amministrazione misti.
Eventuali structured literature review future potrebbero considerare
uno spettro più ampio di paesi ed i medesimi paper analizzati
potrebbero costituire la base per una meta-analisi. Per quanto
riguarda la normativa della Legge 120/2011, alla luce dei suoi
benefici su board e performance, le disposizioni potrebbero essere
adottate anche dagli altri tipi societari.