Abstract:
La Repubblica popolare cinese, sin dai suoi albori, si è dovuta costantemente confrontare con un tema che ancora oggi riscuote grande interesse, e allo stesso tempo grande preoccupazione: la questione demografica. Al fine di contenere la propria popolazione e realizzare le proprie politiche di sviluppo, la Repubblica popolare ha messo in atto una serie di politiche demografiche, le quali nel corso del tempo sono cresciute d’intensità fino a diventare delle vere e proprie politiche di pianificazione familiare. L’obiettivo di tale elaborato di tesi è quello di fornire un excursus storico di quelle che furono le principali politiche demografiche realizzate dai dirigenti della Repubblica popolare cinese, contestualmente al periodo storico in cui esse furono inserite e all’ideologia dominante dello stesso periodo, al fine di poterne limitatamente valutare i risultati e le implicazioni. Benché rispondere alla domanda: “Le politiche di pianificazione familiare della repubblica popolare cinese hanno funzionato?” sia estremamente complesso, se non potenzialmente impossibile, tale elaborato mira a fornire un quadro completo della situazione in esame, al fine di permettere al lettore di poter sviluppare un parere critico circa le tematiche esposte, tenendo anche conto dei fenomeni sociali coinvolti. Si è tentato in questo elaborato di fornire il suddetto quadro tramite fonti di diversa natura, tra le quali spiccano articoli accademici aggiornati e trattanti differenti settori. In particolar modo, si è cercato di selezionare delle fonti che rappresentassero diversi punti di vista critici, o il più possibile “neutri”, al fine di presentare le tematiche oggetto di studio nella maniera più obbiettiva possibile. Tuttavia, specialmente per quanto riguarda la sfera “sociale” della trattazione, è stato dato grande spazio a opere di attivisti per i diritti umani, quali Harry Wu, che si mostrano critici soprattutto verso i metodi di realizzazione delle politiche di pianificazione familiare in questione. Specialmente per quest’ultima ragione, l’elaborato si presenta in certi punti forse poco neutrale circa le tematiche esposte, ma proprio il grado di violenza registrato nella trattazione permette di giungere a delle conclusioni che, se da un lato forse possono risultare limitate in termini prettamente demografici (tenendo conto, però, anche degli strumenti altrettanto limitati di cui si dispone), dall’altro forniscono un’opinione netta circa le politiche oggetto di studio, condivisibile o meno. Le politiche di pianificazione familiare messe in atto dalla Repubblica popolare cinese non possono essere considerate accettabili in un contesto di rispetto dei diritti fondamentali dell’essere umano.