Abstract:
Il fulcro dell’elaborato è rappresentato dalle traduzioni di quattro racconti dello scrittore russo-sovietico Vasilij Šukšin (1929-1974), Čudik, Ochota žit’, Obida e Vybiraju derevnju na žitel’stvo, pubblicati in Urss tra il 1967 e il 1973. In questi testi, che si collocano nel filone letterario della derevenskaja proza, l’occhio ironico dell’autore narra i conflitti spirituali dell’uomo sovietico contemporaneo, dilaniato dal dramma dell’avvenuta modernità e da essa trascinato in vicende che vanno dal comico al tragico. Il lavoro di traduzione e i suoi risultati paiono interessanti in quanto basati su testi originali fortemente caratterizzati dal punto di vista stilistico, e per questo di non facile trasposizione. L’elaborato si struttura in quattro capitoli: il primo ricostruisce il contesto storico-culturale che ha visto crescere Šukšin, la Russia sovietica degli anni Cinquanta e Sessanta, ragionando inoltre sull’interpretazione data dal mondo occidentale alla letteratura sovietica di quest’epoca. Il secondo capitolo ricostruisce la biografia artistica dell’autore, la poetica, la ricezione in Unione Sovietica e in Italia, fornendo infine un commento alle opere tradotte. Il terzo capitolo presenta i testi tradotti in italiano. Il quarto capitolo, di natura traduttologica, espone i criteri e gli accorgimenti tecnico-stilistici adottati per la traduzione dal russo all’italiano, che vengono illustrati attraverso una selezione di esempi.