Abstract:
Negli ultimi dieci anni le esportazioni e gli investimenti italiani in Cina sono aumentati a dismisura, nonostante le aziende si siano trovate ad affrontare ampie difficoltà causate dalle barriere tariffarie e non tariffarie che frenano l’ingresso delle aziende nel mercato cinese.
Tuttavia l’ampio bacino d’utenza posseduto dalla Cina, unitamente all’aumento del reddito medio annuo pro-capite delle famiglie che ha portato alla nascita di un nuovo ceto sociale medio-alto attratto dallo stile di vita e dai prodotti stranieri, rende allo stesso tempo il mercato cinese un terreno fertile per le aziende che desiderano esportare i loro prodotti. In particolare, le opportunità più grandi sono fornite dal settore agroalimentare grazie alla domanda in costante aumento, frutto anche degli scandali sulla sicurezza alimentare degli ultimi anni, che hanno spinto i consumatori autoctoni a scegliere prodotti importati, globalmente riconosciuti per essere caratterizzati da un elevato grado di qualità e di sicurezza. Sulla base di queste considerazioni, il lavoro intende fornire un quadro generale dei processi di internazionalizzazione delle imprese, evidenziando le difficoltà che emergono nel relazionarsi con un paese distante in termini socio-culturali e normativi come la Cina. In particolar modo si intendono analizzare le peculiarità dell’intero settore agroalimentare per poi soffermarsi sulle esportazioni del compartimento olivicolo, il quale si sta accaparrando fette sempre maggiori di mercato grazie alle sue proprietà salutistiche e al suo status symbol come elemento cardine della tradizione culinaria mediterranea. Lo studio su tale settore sarà poi dotato di maggiore autorevolezza grazie al contributo di alcuni export manager del settore che si sono prestati nel fornire uno spaccato pratico del settore, frutto della loro esperienza.