Abstract:
La presente tesi si pone l’obiettivo iniziale di analizzare il soft power cinese e di proporre una traduzione in lingua italiana di tre articoli accademici che trattano questo argomento. L’elaborato presenta il concetto di soft power e ne analizza la rivisitazione cinese in un primo capitolo introduttivo. Il concetto il soft power è stato introdotto per la prima volta dal politologo statunitense Joseph Nye nel 1990, ma è stato fin da subito estrapolato dal contesto americano e applicato anche agli altri Paesi. Tra questi, la Cina ha individuato una propria linea di sviluppo, che pone la cultura come risorsa principale per la costruzione e la promozione del soft power a livello sia nazionale che internazionale. L’obiettivo principale del Paese, infatti, è utilizzare questa nuova forma di potere per mantenere l’unità nazionale e per migliorare la propria immagine all’estero. La seconda parte dell’elaborato è incentrata sulla traduzione in lingua italiana dei tre articoli accademici “Lüelun tisheng Zhonnguo wenhua ruan shili de dao yu shu”, “Quanli · fanyi yu Zhongguo wehnhua ruan shili jianshe” e, infine, “Wenhua ruan shili jianshe yu Zhongguo wenhua de duiwai chuanbo”. Ai testi segue un commento traduttologico, in cui vengono spiegate le macrostrategie adottate e vengono presi in analisi i problemi traduttivi incontrati nel corso della traduzione con le relative microstrategie risolutive, e un glossario.