Abstract:
Il lavoro esamina casi particolari del rapporto dell'autore con il suo testo e del personaggio con la sua opera. L'autore può prendere la voce nel suo testo con un'imprevedibilità che infrange la norma in cui ci si aspetterebbe che il testo rimanesse autonomo nella sua voce.
Mentre accade esattamente il contrario con l'autore che entra nel suo testo e parla come fosse un personaggio. E altrettanto accade col personaggio che esce dal suo testo. La situazione appena prospettata sembrerebbe avere corpo solo nel contemporaneo ma in realtà non è così perché le teorie che inquadrano questi fenomeni non sono solo recenti, ma sembrano ricollegarsi alla teoria modale espressa da Platone nel III libro della Repubblica nel dialogo fra Socrate e Adimanto, nel quale si discute come esprimere un contenuto a proposito del quale l’autore può parlare da solo, i personaggi possono parlare da soli, autore e personaggi possono parlare insieme.
Scopo di questa tesi è indagare le connessioni fra premesse antiche ed esiti recenti quasi mai riconosciute dalla critica, cercando di evidenziare come quest'ultimi sembrino infrazioni alle prescrizioni platoniche nel punto in cui Platone prescrive che autore e personaggio non debbano parlare assieme, ma si possano invece considerare in perfetto rispetto di queste nel punto in cui non deve avvenire la confusione fra la voce d'autore e la voce dei personaggi.