Abstract:
La tesi si propone di illustrare preliminarmente la specificità dell’interesse geografico dantesco, l’originalità che distingue l’approccio del poeta al territorio, le modalità inedite della sua rappresentazione letteraria mediante una verifica testuale condotta sulla Commedia e sul De vulgari eloquentia. Si è proceduto poi ad alcuni sondaggi relativi alla ricezione di questo aspetto altamente innovativo del magistero dantesco nella tradizione esegetica del poema dal Trecento al Cinquecento e in una selezione di opere letterarie trecentesche di argomento geografico: l’Itinerarium di Francesco Petrarca, Il De montibus di Giovanni Boccaccio, il Dittamondo di Fazio degli Uberti. Si è cercato di vagliare, in particolare, la possibilità che la Commedia abbia potuto assumere una funzione esemplare sul piano della letteratura geografica volta al presente, nel contesto culturale del XIV secolo caratterizzato da una rinnovata, puntuale attenzione alla concretezza del dato ambientale.