Abstract:
La ricerca propone uno studio della nozione di «metrica» nell’opera poetica e saggistica di Franco Fortini, estendendo la riflessione estetica all’etica e alla politica. Il lavoro si articola sulle diverse declinazioni della coppia «metrica e biografia», utilizzata da Fortini come titolo di una poesia pubblicata su «Officina» nel 1955 e di una conferenza discussa presso l’Università di Ginevra nel 1980; le due date definiscono i termini cronologici della ricerca. La tesi è strutturata in tre parti. Nella prima vengono esaminati i concetti chiave del percorso poetico e intellettuale di Fortini – storia, letteratura, forma e figura – nelle diverse accezioni che assumono lungo la traiettoria biografica dell’autore. La seconda analizza i saggi sulla metrica della fine degli anni Cinquanta, verificando il nesso «libertà-necessità» sullo sfondo della dialettica tra individuo e collettività. La seconda parte ospita inoltre un confronto con la teoria del verso e la pratica compositiva di Pasolini, dei Novissimi e di Amelia Rosselli; nonché un’indagine “antropologica” del rapporto «metro-ritmo» sviluppata a partire dal lavoro di Ernesto De Martino La terza e ultima parte espone i limiti di una metrica in quanto “misura aritmetica”, verificando la riflessione sulla forma alla luce della critica del ritmo di Henri Meschonnic confrontata con il lavoro di traduzione di Fortini, il cui studio permette di valutare l’impatto dei modelli di Brecht e di Goethe sulle scelte formali dell’autore.