Abstract:
La dissertazione si propone di analizzare empiricamente le strategie d’internazionalizzazione perseguite dalle maggiori gallerie statunitensi presenti alla più importante fiera al mondo di arte contemporanea: Art Basel, unitamente alle sue consorelle, Miami e Hong Kong.
L’analisi di tali strategie è effettuata attraverso lo studio dei fattori territoriali: la nazionalità degli artisti, l'età (artisti emergenti o affermati), gli effetti regionali legati alla localizzazione geografica delle tre fiere e il grado di internazionalizzazione delle gallerie espresso dal numero e dalla localizzazione delle sedi.
Tale ricerca s’inserisce all’interno del dibattito contemporaneo relativo alla globalizzazione e alla deterritorializzazione del mercato dell’arte contemporanea per dare un contributo aggiornato. Se le teorie e gli studi hanno spesso rilevato, a partire dagli anni ’90, una crescente globalizzazione e integrazione del mercato dell’arte (anche grazie all’avvento dell'Internet), la ricerca empirica, seppur riconoscendo un graduale incremento della presenza di paesi più periferici, dimostra come il mercato d’arte contemporanea resti dominato da un duopolio occidentale formato dagli Stati Uniti e dall’Europa (al cui interno la Germania trova, a sua volta, una posizione egemone).