Abstract:
Attraverso l’itinerario intellettuale di uno dei personaggi culturali più influenti e poliedrici del XX secolo francese si intende ripercorrere le tappe che hanno condotto Charles Péguy dall’utopia socialista della “città armoniosa” allo stupore di fronte alla speranza, reso possibile dall’irrompere del movimento che la realtà incessantemente conduce per risvegliare l’uomo dal torpore dell’abitudine. La tensione tra i due poli che caratterizzano la tesi (“Charles Péguy, filosofo della crisi e poeta della speranza”) vuole mostrare proprio come la crisi del pensiero del “mondo moderno” non sia semplicemente pietra tombale, ma che, attraverso il significativo apporto dell’insegnamento di Bergson, la consapevolezza dell’aridità di una ragione intellettualistica sia esattamente il punto da cui partire per riaccedere alle sorgenti della perpetua novità costituita dalla virtù della speranza. La tesi intende proprio mostrare la decisività del legame che il pensiero del maestro (Henri Bergson) ha rappresentato per Péguy nella sua analisi della crisi del mondo moderno e nel suo aprirsi a una nuova fecondità generata dal contatto con la realtà a dispetto della tendenza entropica a ridursi in categorie bell’e fatte.