Abstract:
L’elaborato si propone di indagare l’effettivo funzionamento del modello di riconversione culturale di spazi che in origine ospitavano attività e avevano scopi e funzioni molto diversi. La lente attraverso cui si osserverà questo fenomeno, noto come culture-led regeneration, è quella dell’analisi dell’output, ovvero dei prodotti creativi offerti, considerandoli non solo come ciò che connota l’identità dell’organizzazione, ma anche come elementi distintivi rispetto a un contesto sociale ben preciso (Tamma, Curtolo, 2009).
In particolare i luoghi in esame saranno la Centrale Fies di Dro (TN), ex centrale idroelettrica, la Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia, ex Fonderia Lombardini, gli spazi Conte e Shed di Schio (VI), ex lanificio e il Centro Culturale San Gaetano di Padova, ex Tribunale; per ognuno di essi verrà approfondito sia il processo di restauro e trasformazione funzionale sia l’offerta culturale.
Come la cultura poi sia arrivata ad essere la modalità prediletta per la riqualificazione e l’innesto in questi spazi-ex, sarà oggetto di una revisione iniziale, la quale in primo luogo affronterà le cause e le implicazioni del fenomeno della deindustrializzazione; si proseguirà con una panoramica sulla progressiva emersione e lo sviluppo delle industrie culturali e creative, per giungere infine all’incrocio dei due fenomeni nella pratica di restauro e rigenerazione di tali vuoti urbani.