Abstract:
La diffusione massiccia delle immagini che caratterizza l’età contemporanea incarna la necessità di nuove modalità analitiche e interpretative delle immagini stesse, entro orizzonti di pratiche di disciplinamento e catalogazione. Prendendo questo assunto come punto di partenza, il presente lavoro è dedicato a una disamina dei temi del controllo e dell’esercizio di potere, analizzati alla luce delle elaborazioni teoriche di Michel Foucault e declinati nelle differenti discipline che ne rendono manifesti gli effetti e le azioni. La questione della sorveglianza costituisce il filo rosso che percorre questo elaborato con lo scopo di inquadrare la connessione esistente tra la sorveglianza stessa e i dispositivi di visione, emergente negli assetti urbani, nelle prassi di visione e nelle pratiche culturali. Un’ulteriore declinazione del controllo è rappresentata da un nuovo tipo di immagine che popola il nostro mondo, in una relativa o totale invisibilità; si tratta delle immagini operative, che hanno una vita in gran parte celata e composta da una raccolta dati che ci riporta ad azioni di inventariazione e regolamentazione. Esaminata l’opera foucaultiana, gli elementi strutturali della cultura visuale e l’orizzonte teorico specifico della sorveglianza e del potere, lo studio propone infine, attraverso l’analisi di varie prassi artistiche, un’indagine specifica sui regimi scopici della sorveglianza, in una riflessione artistica che oscilla tra surveillance art e machine vision.