Abstract:
In questo lavoro si è voluto analizzare l’evoluzione che ha subito il personaggio biblico di Giuditta tra i secoli XVIII e XX. Personalità ambigua che da sempre ha ispirato la creatività degli artisti europei ma le cui caratteristiche, nei secoli, hanno subito notevoli cambiamenti.
La sua storia viene narrata nel Libro di Giuditta contenuto all’interno della Bibbia cristiana cattolica.
Osservando le opere pittoriche eseguite in questo lasso di tempo e il contesto culturale in cui sono state prodotte è emerso che, nonostante tre secoli siano un breve arco temporale, il soggetto esaminato ha subito diverse mutazioni.
Per quanto sia stata constatata una diminuzione della produzione di opere pittoriche raffiguranti suddetto soggetto non è stato possibile catalogarle tutte ma si è reso necessario scegliere un gruppo di esse che permettesse di comprendere com’è cambiato il modo di rappresentare Giuditta.
L’analisi ha rivelato che nel XVIII secolo risulta ancora centrale il rapporto con Dio in quanto senza il sostegno divino Giuditta non sarebbe stata in grado di portare a termine la sua missione patriottica: decapitare il condottiero nemico Oloferne per liberare Betulia dall’assedio dell’esercito assiro.
Nel secolo seguente si assiste a una progressiva scomparsa degli elementi iconografici che, tradizionalmente, identificano la giovane vedova ebrea. I pittori tendono a focalizzarsi maggiormente sul personaggio di Giuditta facendone emergere il lato seduttivo che le ha permesso d’ingannare Oloferne.
Nel XX secolo, infine, si assiste a un’ulteriore e fondamentale trasformazione di Giuditta che nelle opere di Gustav Klimt e Franz von Stuck diviene una spietata assassina vendicatrice. Questa sorprendente mutazione avviene a seguito della pubblicazione della tragedia di Friedrich Hebbel, Giuditta. Tragedia in cinque atti, e del successivo saggio di Sigmund Freud Il tabù della verginità che trae ispirazione da come viene presentata la personalità di Giuditta nella tragedia dello scrittore tedesco.