Abstract:
Il presente elaborato si propone di comprendere i meccanismi di hard e soft power adottati dalla Repubblica Popolare Cinese in Africa e in particolare di riflettere sulla natura del secondo, cercando di capire se il concetto cinese di soft power sia coerente con la definizione classica data da Joseph Nye o se sia più eterogeneo. Il lavoro di tesi è strutturato in tre parti: la prima di natura teorica ha innanzitutto lo scopo di fornire una definizione dei concetti di hard e soft power attraverso anche le loro declinazioni, e in secondo luogo una spiegazione del perché oggigiorno la misurazione di quest’ultimo sia così importante. La seconda tratta dello smart power cinese in Africa, ovvero la combinazione di hard e soft power, preceduta da un’introduzione storica sulla nascita e i cambiamenti intercorsi nello sviluppo delle relazioni sino-africane dalla fondazione della RPC al 2015. Inoltre si propone di approfondire le strategie di soft power cinese in Africa in ambito diplomatico (istituzione del FOCAC e retorica dell’eccezionalismo cinese), culturale (scambi studenteschi, borse di studio e apertura degli Istituti Confucio in Africa) e mediatico (mezzi di informazione statali). Infine la quarta parte ha l’obiettivo di analizzare la percezione che gli africani hanno della presenza cinese nel loro territorio, osservando le caratteristiche della cooperazione sino-africana in ambito mediatico e analizzando nello specifico il caso dell’Uganda.