Abstract:
Le relazioni che Cina e Giappone hanno con il continente africano risalgono agli anni ’50 del Novecento, ma negli ultimi decenni si sono trasformate in relazione ai nuovi contesti internazionali. Il Giappone, come membro del Development Assistance Committee (DAC) dal 1960 e dell’Organization for Economic Cooperation and Development (OECD) dal 1964, segue le direttive di questi due organismi internazionali nelle relazioni con i Paesi africani. La Cina, invece, segue un proprio modello di assistenza, oggi classificato come “cooperazione Sud-Sud”. In questo contesto, la Tesi si articola in un primo capitolo di analisi e contestualizzazione storica della presenza di Cina e Giappone sul territorio africano. Il secondo capitolo tratta più in dettaglio le metodologie e gli interessi di tale presenza, sottolineandone diversità e somiglianze nel periodo 2010-2018. Il terzo capitolo prevede l’analisi di due casi studio. Si analizzano il progetto d’investimento della compagnia a proprietà statale cinese China Nonferrous Metal Company (CNMC) per la riabilitazione delle miniere di Luanshya (2009-2017) in Zambia, e il progetto della costruzione del ponte Kazungula (2012-2017) al confine tra Zambia e Botzwana, finanziato dalla Japanese International Cooperation Agency (JICA). Infine, le conclusioni considerano gli effetti della metodologia cinese e giapponese nel breve e lungo periodo e si chiedono se esista un metodo migliore o più efficace dal quale i Paesi africani possano trarre reali benefici.