Abstract:
Nel presente lavoro vengono tradotte e analizzate le poesie più significative appartenenti alla raccolta poetica Moja nesterpimaja byl’ di Jurij Dombrovskij (1909-1978), scrittore sopravvissuto a quattro arresti e vent’anni di esilio e reclusione in diversi campi di lavoro sovietici. Nell’analisi si tiene conto del contesto storico-culturale e delle condizioni in cui i componimenti vennero scritti e si presta particolare attenzione alle delicate questioni in essi trattate, intima e dolorosa testimonianza delle sofferenze fisiche e spirituali non solo dell’autore, ma di un’intera generazione vittima delle repressioni staliniane. Lo studio si propone di interpretare e analizzare il contenuto dei singoli componimenti presi in esame, che rappresentano una testimonianza sulle condizioni di vita e sulla fenomenologia dei comportamenti umani all’interno dei campi. Emerge da questa analisi la concezione del mondo dell’autore, che egli elabora sulla base delle proprie esperienze di vita. Lo studio, inoltre, è volto da una parte a mettere in evidenza le caratteristiche della raccolta che permettono di inserirla nel genere della poesia concentrazionaria, dall’altra a sottolineare le particolarità che rendono la poetica di Dombrovskij unica nel suo genere.