dc.contributor.advisor |
Vesco, Silvia |
it_IT |
dc.contributor.author |
Palama', Sara <1994> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-02-14 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2019-06-11T08:40:56Z |
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dc.date.available |
2019-06-11T08:40:56Z |
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dc.date.issued |
2019-03-11 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/14222 |
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dc.description.abstract |
Il disastro del 3.11 segna un momento decisivo nella storia del Giappone contemporaneo, cambiandone drasticamente lo status quo della società giapponese.
A questa terribile tragedia sono seguite immediatamente risposte da ogni ambito: sociale, politico ed economico; tuttavia anche il campo culturale ha reagito immediatamente al disastro attraverso la musica, il teatro, la letteratura, la poesia, gli anime, i manga, i film, i documentari e la fotografia. In particolare questo elaborato si focalizza sulla fotografia, sia in ambito artistico che fotogiornalistico, e tenterà di analizzare il ruolo che questa ha assunto nel raccontare sia il disastro naturale che quello nucleare, attraverso lo studio dei singoli artisti che hanno contribuito a riscrivere il dramma secondo la propria visione. Nella prima parte dell’elaborato si andrà ad analizzare come la fotografia, in particolare quella classificabile come fotogiornalistica, definibile come vero e proprio mezzo di comunicazione oltre che come oggetto artistico, sia stata in grado di trasmettere anche a chi era esterno al dramma la gravità della situazione subito dopo l’avvenimento, non solo a livello locale ma anche internazionale, rivolgendo l’attenzione ad una fotografia non considerabile solo come “opera d’arte” ma come vera e propria prova e testimonianza. Nella seconda parte di questo scritto si prenderanno in esame diversi fotografi che si sono occupati della catastrofe, fotografando i luoghi e le persone colpite, ed in particolare si andranno ad analizzare alcuni fra gli artisti che hanno esposto alla mostra fotografica “In the Wake: Japanese Photographers Respond to 3/11 at Japan Society”, con il fine di esaminare non solo coloro che hanno fotografato le zone vicino a Fukushima, ma anche chi si è espresso in modo più concettuale-artistico, scegliendo un altro tipo di soggetto per la propria fotografia. |
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dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Sara Palama', 2019 |
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dc.title |
Post 3.11: un'analisi della fotografia del disastro |
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dc.title.alternative |
Post 3.11: un’analisi della fotografia del disastro. |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lingue e civiltà dell'asia e dell'africa mediterranea |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea |
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dc.description.academicyear |
2017/2018, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
845864 |
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dc.subject.miur |
L-OR/22 LINGUE E LETTERATURE DEL GIAPPONE E DELLA COREA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.subject.language |
GIAPPONESE |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Sara Palama' (845864@stud.unive.it), 2019-02-14 |
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dc.provenance.plagiarycheck |
Silvia Vesco (vesco@unive.it), 2019-03-04 |
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