Abstract:
La tesi ha lo scopo di analizzare lo sviluppo della filosofia politica in Corea del Sud nell’arco di tempo che intercorre fra il 1945 e i giorni nostri. Il focus principale di questo elaborato riguarda l’evoluzione della democrazia in Corea: inizialmente di tipo derivato, in quanto imposta dall’alto dagli Stati Uniti d’America al termine della seconda guerra mondiale, assume in seguito una connotazione tipicamente coreana ed autoritaria, fino a prendere le sembianze di una democrazia più liberale e di stampo maggiormente occidentale a partire dal 1987.
Nella prima parte, lo studio si concentra sugli effetti che l’anticomunismo ha sulle reazioni del popolo coreano nei confronti del processo di democratizzazione. In aggiunta, mira a legittimare l’iniziale totalitarismo del governo democratico con giustificazioni economiche. Sono anni in cui dalla significativa influenza del confucianesimo scaturiscono dibattiti sul suo apporto più o meno positivo alla modernizzazione e allo sviluppo generale del Paese.
Nella seconda parte, vengono prese in considerazione correnti filosofiche più strettamente occidentali (idealismo, esistenzialismo e post strutturalismo) ricollegandone il discorso al contesto coreano e proponendole come riflessione all’interno della contrapposizione collettivo-individuo che permea la società coreana a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Il confucianesimo rimane un elemento predominante di riflessione nel percorso verso la transizione e il consolidamento della democrazia, così come i movimenti sociali che agiscono sullo sfondo delle vicende politiche.
Infine, l’opera prende in esame gli ostacoli che ad oggi non permettono alla democrazia coreana di rafforzarsi ulteriormente e i nuovi sentimenti che stanno emergendo nella popolazione: nazionalismo etnico e anti americanismo. Viene, inoltre, prestata attenzione alle prospettive future di un Paese, la Corea, che è considerato a tutti gli effetti una democrazia liberale con economia capitalista.