Abstract:
L'industria viaggi è senza dubbio uno dei settori più influenti e redditizi al mondo, tuttavia, nonostante la sua continua espansione, il moltiplicarsi di eventi naturali o artificiali catastrofici, ha notevolmente influenzato la percezione ed il processo decisionale del consumatore, e, conseguentemente, la domanda e l'offerta turistica e le attività ad esse legate. Haiti rappresenta un caso emblematico di tale fenomeno in quanto, sebbene sorga sul medesimo suolo della Repubblica Dominicana, e quindi presenti caratteristiche ambientali e climatiche simili, si presenta come un mondo ad essa opposto, ed avente una situazione economica e turistica notevolmente differente.
Il verificarsi di una serie di crisi politiche e naturali l’ha portata ad essere uno dei paesi più poveri e sottosviluppati del mondo. Ad acutizzare la situazione precaria del paese, nel gennaio 2010 una serie di scosse propagatesi per giorni in tutto il territorio, che rasero al suolo il paese e ne decimarono gli abitanti. Nonostante le operazioni di ricostruzione dell'isola, l'immagine maggiormente diffusa rimane quella di un paese povero ed in ginocchio. Tuttavia, le molteplici risorse materiali ed immateriali da questo possedute, se opportunamente gestite e sfruttate, potrebbero permettere una ripresa del turismo locale, visto come un possibile impulso per la crescita economica ed infrastrutturale.
Lo scopo di questo scritto è analizzare i motivi all’origine della sua arretratezza e proporre possibili soluzioni prendendo spunto da best practices mondiali e adattandole al contesto illustrato.