Abstract:
La produzione cinematografica giapponese del dopoguerra è stata estensivamente studiata e commentata, ma non si può affermare lo stesso riguardo alla teoria cinematografica elaborata in Giappone nello stesso periodo. Sono convinto che lo studio del cinema, inteso come insieme di testi e paratesti, produttori e fruitori, non sia possibile senza uno studio delle teorie e dei dibattiti critici che, influenzando e facendosi influenzare, sono impiegati in un costante confronto bidirezionale con i film e i cineasti. Con il presente studio cercherò di dimostrare come nel primo decennio del dopoguerra anche in Giappone ci siano stati dibattiti critico-teorici sulla natura del realismo cinematografico e sull’“essenza del cinema”, relativamente simili per fini e dinamiche a quelli avvenuti nello stesso periodo in Europa, e come i discorsi sul cinema di questo periodo siano legati da un lato alla situazione storico-sociale giapponese e, dall’altro, a sviluppi e tendenze di cinematografie straniere. Proverò inoltre a delineare la fortuna in Giappone del cinema italiano, e dei film neorealisti in particolare, tracciando un quadro della loro ricezione presso la critica giapponese. Allacciandosi a questioni ed esperienze storiche, sociali, e artistiche in un contesto non limitato al solo Giappone, lo studio delle teorie giapponesi del realismo cinematografico può aiutare ad approfondire e a illuminare nuovi lati della storia delle idee e della cultura visuale del dopoguerra.