Abstract:
I musei odierni sono spesso un raccoglitore di opere d’arte che vengono presentate in modo asettico e impersonale al visitatore. Negli ultimi anni si sta studiando molto come poter rendere l’esperienza di visita più partecipativa, personalizzata e coinvolgente per i visitatori.
Saranno quindi analizzate e classificate le buone pratiche che rendono due case museo veneziane e due milanesi centri comunitari artistici e luoghi dove il dialogo con le opere avviene in modo personalizzato e diretto come spazi fisici dove il visitatore può partecipare attivamente alla creazione, conservazione e comunicazione della collezione museale.
Attraverso la revisione della letteratura e delle statistiche verranno analizzati i flussi di partecipazione museale in Italia. La partecipazione verrà approfondita secondo i concetti di partecipazione individuale, la differenza con la partecipazione collettiva, l’importanza della collaborazione e l’innovazione della co-creazione con il visitatore, assieme al concetto di esperienza.
Le best practices in ambito di partecipazione attiva anticiperanno l'analisi dei quattro casi italiani. Le buone pratiche delle Fondazioni Querini Stampalia, Peggy Guggenheim Collection, Fondazione Bagatti Valsecchi, Fondazione Poldi Pezzoli serviranno per analizzare quali sono le attività attualmente in uso in Italia per stimolare la partecipazione del visitatore alla collezione museale.