Abstract:
I dati personali definiscono il profilo identitario di ciascun individuo. In internet tali informazioni sono continuamente registrate e analizzate dalle aziende per scopi commerciali e in particolare, per una profilazione dettagliata della domanda di mercato. In attesa di un regolamento che disciplini il flusso dei dati presenti in rete, nella sua dimensione globale, molti operatori economici hanno stabilito dei codici etici propri, volti a costruire dei rapporti basati sulla consapevolezza e sulla fiducia degli interessati ai trattamenti. Finora l’Unione Europea ha sviluppato uno degli ordinamenti più evoluti in materia, nel quale si eleva la protezione dei dati personali a diritto fondamentale, dunque inviolabile. Il suo funzionamento è però in parte limitato dal fenomeno del privacy paradox, il quale incide nella capacità degli individui di decedere sulla destinazione delle proprie informazioni.
Di recente il caso Facebook e Cambridge Analytica ha suscitato una serie di critiche negative al social network, sensibilizzando gli utenti sull’uso responsabile dei propri dati in internet. La ricerca intende analizzare quanto avvenuto, allo scopo di definire gli effetti del datagate sulla fiducia degli iscritti sia verso la piattaforma stessa, che più in generale, verso le aziende che svolgono attività di trattamento di dati online.