Abstract:
La tesi ha l'obiettivo di analizzare il Growth Hacking come modello di sviluppo delle start up culturali. Il growth hacking è un processo di sviluppo di un'idea,che punta ad una crescita esponenziale, e per questo trova la sua espressione nell'ambiente di incertezza tipico delle startup. Si tratta di costruire un prodotto che abbia solo le funzionalità primarie così da poter analizzarne singolarmente tutte le componenti, fino a riuscire a creare un qualcosa, insieme ai potenziali clienti, che interessi realmente il mercato. Il growth hacking lavora appoggiandosi totalmente a metriche di analisi dati uniche, identificate dall'azienda, fino al momento in cui essa trovi il proprio punto di svolta (che distingue una start up di successo da una fallimentare). Le start up culturali sono start up che alla base non hanno solo un prodotto innovativo, ma anche culturale, o una modalità di fruizione culturale. Questo metodo può essere applicato a start up culturali, sebbene il prodotto abbia caratteristiche diverse da qualsiasi altro e, perciò, l'obiettivo potrebbe non essere la crescita in termini di guadagni? Le start up sono tali indipendentemente dal tipo di prodotto ed il growth hacking è un sistema creato per essere personalizzabile e modulabile a qualsiasi tipo di business. In più, gli obiettivi di una startup sono, personali e legati alla mission aziendale. A tali obiettivi rispondono le metriche di analisi scelte dalla start up. Perciò dovrebbe essere possibile tale applicazione anche a start up culturali. Per sostenere questo punto verranno analizzati i casi di Archetipo, startup tecnologica e culturale di successo, Musement, app leader nella vendita di esperienze culturali e Becrowdy, la prima piattaforma di crowfunding esclusivamente culturale.