Abstract:
Il lavoro si propone di fornire un’analisi del concetto di «forme di vita» (Lebensformen) nella filosofia di Ludwig Wittgenstein e di mettere in rilievo i suoi aspetti sociali e naturali. Nella prima parte viene ricostruito il dibattito tra gli interpreti empirici e gli interpreti trascendentali ed esposto quindi il più ampio problema della caratterizzazione naturalistica e/o culturale delle forme di vita. Nella seconda, invece, l’indagine segue una duplice direzione mirando, da un lato, alla chiarificazione del termine nelle ricorrenze testuali in cui esso è citato in rapporto con il linguaggio e il problema della sua fondazione; dall’altro, all’illustrazione del ruolo che alcuni concetti semanticamente limitrofi, quali l’«animalità», l’«immagine del mondo» e la «rappresentazione perspicua» svolgono nell’evidenziare i caratteri di precarietà e trasformabilità delle prassi che su di esso si sostengono. La terza parte, infine, prende in considerazione il problema wittgensteiniano delle regole e delle sue applicazioni. Limitatamente ai rapporti di quest’ultime con le forme di vita, l’attenzione viene posta sui momenti «istituzionalmente naturali» dell’accordo (e del disaccordo) intersoggettivo all’origine della riformulazione dei rapporti tra l’individuo e la propria comunità di appartenenza. Lo scopo è quello di mostrare che alla base di una forma di vita non giace solo la convergenza conformista delle condotte, ma anche la possibilità di istituire dei momenti di crisi e di rottura.