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Questa tesi è consacrata allo studio della teoria della ricezione di Musil di cui si è analizzata la genesi e le ripercussioni sul romanzo L'uomo senza qualità. Musil trova delle suggestioni importanti per l'elaborazione della sua teoria, nella psicotecnica, disciplina oggi nota sotto il nome di psicologia applicata. Egli si interessa a tutti gli ambiti in cui le psicotecniche vengono applicate: le attività sportive, l'addestramento militare e anche la pubblicità.
Nella psicologia applicata Musil trova la convinzione di poter intervenire sul modo di riflettere e di sentire del proprio lettore. Per farlo egli tenta di agire tramite la scrittura sul lessico del lettore creando così le condizioni, affinchè le rappresentazioni che ad esso sono connesse possano modificarsi. La prima parte di questa ricerca sarà preceduta da «La psicotecnica e la sua possibilità di applicazione nell'esercito», una relazione che Musil tenne al Ministero della difesa austriaco, qui tradotta per la prima volta in italiano. Fra le righe di questa relazione si possono scorgere le tematiche più importanti della poetica musiliana.
Musil crea i suoi principali concetti poetici al confine fra la psicologia causale propugnata dalla psicotecnica e quella intenzionale della psicologia della Gestalt. La teoria della ricezione musiliana è un esempio di questa contaminazione: la psicotecnica si occupa principalmente dell'effetto che l'autore intende raggiungere sul suo lettore, la Gestalt si concentra maggiormente sull'effetto realmente prodotto sul lettore. Nella sua teoria della ricezione Musil ha dovuto tenere presente di entrambe, poiché tutte e due collaborano alla formazione della teoria dell'effetto e della ricezione letteraria musiliana, la sua Wirkungs-e Rezeptionsàsthetik. Un confronto con la Wirkungsàsthetik di Iser ha permesso di evidenziare la maturità della sua riflessione sulla ricezione letteraria. Sulla base della teoria della ricezione musiliana si è innestato un confronto fra la Rezeptionsforschung tradizionale della scuola di Costanza e la Empirische Rezeptionsforschung.
Anche i capitoli dedicati alla gestualità vanno inquadrati nella sua teoria della ricezione e nel suo confronto fra psicotecnica e psicologia della Gestalt. Il gesto è nel romanzo la traccia di un linguaggio dell'amore in cui l'uomo può esprimersi nella sua totalità. Musil insegue questa traccia negli scritti di critica cinematografica di Bela Balàzs ed in quelli di psichiatria di Ernst Kretschmer. Anche nell'antropologia Musil trova un sostegno alla sua utopia comunicativa. Se William Stern la corrobora riportandola agli stati infantili, Lévy Bruhl la riferisce alla condizione dei popoli primitivi. La «partecipazione» è secondo quest'ultimo una dimensione originaria in cui si vive ancora il legame con gli oggetti, con il proprio nome e il proprio ambiente. Il linguaggio gestuale è un retaggio di questa dimensione che sopravvive sia nell'adulto che nell'uomo civilizzato della modernità. Proprio come fa Musil con i testi etnografici, ho cercato di avvicinare alcune categorie della sua poetica a quelle di antropologi come Leroi-Gourhan e Arnold Gehlen.
Nel romanzo la gestualità suffraga l'utopia di una comunicazione immediata e totale fra Ulrich e Agathe. La scena in cui l'unione fra i due raggiunge il suo culmine è all'insegna del gesto: si svolge senza parole; un'eccezione per un romanzo fatto principalmente di conversazioni e di riflessioni.
Die vorliegende Arbeit ist der Rezeptionsàsthetik von Robert Musil gewidmet, deren Genese und deren Auswirkungen auf den Roman Der Manu ohne Eigenschaften. Musil findet wichtige Anstòsse fur seine Theorie in der Psychotechnik. Er interessiert sich fur ali die Bereiche, in denen die Psychotechnik angewendet wird: im Sport, in der militàrischen Ausbildung und in der Werbung.
In der Psychotechnik findet Musil die Ùberzeugung auf seinen Leser eine direkte Wirkung ausùben zu kònnen. Er will die Begriffe seines Lesers veràndern, um damit auf seine Ùberzeugungen einwirken zu kònnen. Diese Arbeit beginnt mit einer Ùbersetzung des Vortrags «Die Psychotechnik und ihre Anwendung im Bundesheere», den Musil im òsterreichischen Verteidungsministerium hielt und der hier zum ersten Mal in italienischer Ubertragung vorliegt. Zwischen den Zeilen dieses Vortrags sind die wichtigsten Themen der Poetik Musils enthalten.
Musil formt die wichtigsten Begriffe seiner Poetik an der Grenze zwischen der kausalen Psychologie der Psychotechnik und der intentionalen Psychologie der Gestaltpsychologie. Die Rezeptionsàsthetik von Musil ist ein Beispiel dieser Kontamination: Die Psychotechnik beschàftigt sich vor allem mit der Wirkung, die der Autor bewusst auf den Leser ausù'ben will, die Psychologie der Gestalt mit dem Effekt, den der Text auf den Leser hervorruft. Musil hat in der Formulierung seiner Wirkungs- und Rezeptionsàsthetik beide Psychologien beniitzt. Durch einen Vergleich mit der Wirkungsàsthetik von Iser konnte die Reife von Musils Poetik gewiirdigt werden. Aufgrund seiner Rezeptionsàsthetik wurde auch ein Vergleich zwischen der Konstanzer Rezeptionsforschung und der Empirischen Rezeptionsforschung unternommen.
Auch die Kapitel, die der Analyse der Gebàrde in Musils Werk gewidmet sind, miissen im Rahmen seiner Rezeptionsàsthetik und seiner Auseinandersetzung mit Psychotechnik und Gestaltpsychologie gelesen werden. Die Gebàrde ist im Roman die Spur einer Sprache der Liebe in der sich der Mensch in seiner Totalitàt ausdriicken kann. Musil folgt dieser Spur in den Schriften zur Filmkritik von Bela Balàzs und in denen zur Psychiatrie von Ernst Kretschmer. Auch in der Anthropologie von Lévy-Bruhl und in der Evolutionspsychologie von William Stern findet die kommunikative Utopie von Musil einen Riickhalt: Die «Partezipation» ist ein Zustand der Primitiven und der Kinder, in denen der Mensch noch keine Grenze zwischen sich und seiner Aussenwelt kennt. Dieser Zustand, dem auch die Gebàrdensprache entspringt, lebt im Erwachsenen und im zivilisierten Menschen fort. In dieser Arbeit wurden ausserdem einige Grundbegriffe der Musilschen Theorie mit denen von Anthropologen wie Arnold Gehlen und Leroi-Gourhan in Verbindung gebracht.
Im Roman tràgt die Sprache der Gebà'rde zur Utopie einer unmittelbaren und totalen Komunikation zwischen Ulrich und Agathe bei. In einem Konversationsroman wie Der Mann ohne Eigenschaften fàllt die Inszenierung der stummen Vereinigung zwischen den Geschwistern besonders auf. |
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