Water Footprint di un cereale antico: la coltivazione biologica di T. monococcum in pianura veneta, nel contesto del cambiamento climatico.

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dc.contributor.advisor Buffa, Gabriella it_IT
dc.contributor.author Grisotto, Giulia <1991> it_IT
dc.date.accessioned 2018-06-20 it_IT
dc.date.accessioned 2018-12-03T06:19:39Z
dc.date.available 2018-12-03T06:19:39Z
dc.date.issued 2018-07-10 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/13138
dc.description.abstract La risorsa idrica, fondamentale per il benessere di ecosistemi e società umane, è al giorno d’oggi minacciata da numerose pressioni di origine antropica e naturale (FAO, 2017; Du Plessis, 2017). Le pressioni umane derivano da diverse attività consuntive e, tra queste, l’agricoltura ha un ruolo preminente (EEA, 2017). Pratiche agricole di tipo intensivo hanno provocato nel corso degli anni situazioni di sovrasfruttamento e degradadazione delle acque dolci in diverse aree del pianeta, portando a condizioni di deficit idrico e scarsità di acqua per l’uomo e per l’ambiente (FAO, 2017). A ciò si aggiungono le pressioni legate ai cambiamenti climatici, che stanno determinando importanti modificazioni dei normali regimi idrologici a livello globale e regionale (IPCC, 2013; Min. Ambiente, 2014). Diversi studi hanno dimostrato che l’adozione di sistemi agricoli alternativi a ridotto apporto di risorse esterne (LIFS) può diminuire in modo efficace le pressioni attuali dell’agricoltura sulla risorsa idrica (Azadi at al, 2011), garantendo al tempo stesso una maggiore resilienza futura ai cambiamenti in corso (Biala et al, 2008). Il presente studio si inserisce in questo contesto, valutando il processo di produzione biologica di un cereale minore, il farro monococco (T. monococcum), dal punto di vista dell’impatto sulla risorsa idrica. I consumi idrici durante il periodo di crescita sono stati valutati attraverso la metodologia Water Footrpint (Hoekstra et al, 2011). Il metodo è stato applicato a livello di singola azienda in 7 casi studio distribuiti sul territorio della Pianura veneta, per due diversi anni di crescita (2015/16 e 2016/17). I risultati ottenuti per le due annate agrarie sono stati messi a confronto tra loro, considerando anche la distribuzione delle aziende in diversi settori di pianura (alta, media e bassa) (ARPAV, 2008) e sono stati utilizzati per ricavare un dato di rilevanza regionale, confrontato con valori di WF derivati dalla letteratura (Marini, 2013). it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giulia Grisotto, 2018 it_IT
dc.title Water Footprint di un cereale antico: la coltivazione biologica di T. monococcum in pianura veneta, nel contesto del cambiamento climatico. it_IT
dc.title.alternative Water Footprint di un cereale antico: la coltivazione biologica di Triticum monococcum in Pianura veneta, nel contesto del cambiamento climatico it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Scienze ambientali it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Sostenibilità dei sistemi ambientali e turistici it_IT
dc.description.academicyear 2017/2018, sessione estiva it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 988813 it_IT
dc.subject.miur BIO/03 BOTANICA AMBIENTALE E APPLICATA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Giulia Grisotto (988813@stud.unive.it), 2018-06-20 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Gabriella Buffa (buffag@unive.it), 2018-07-02 it_IT


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