Abstract:
Questa tesi si propone di studiare il degrado fotochimico dell’acido carminico, il colorante costituente principale della cocciniglia.
La scelta di studiare questo colorante di origine animale è dovuta, non soltanto al suo largo impiego in campo artistico, sia come colorante tessile che in pittura fin dai tempi più antichi, ma anche al fatto che l’insetto da cui esso viene estratto, la cocciniglia appunto, vive su alcune specie di cactus presenti in diverse zone di centro e sud America, dove pertanto il suo utilizzo in campo artistico è largamente documentato. Le ricerche qui presentate sono state infatti svolte in Argentina e sono parte di un progetto più ampio che si propone di studiare anche i processi di degrado di altri due coloranti organici generalmente molto utilizzati in campo artistico: indaco e alizarina, riguardo ai quali in questa tesi si troveranno alcuni accenni.
La realizzazione di uno studio di questo tipo nasce dalla consapevolezza dell’importanza che riveste la conoscenza dei meccanismi di degrado che interessano i materiali utilizzati nella produzione di opere d’arte al fine di ricercare strategie conservative efficaci e progettare e realizzare interventi puntuali.
In questo progetto è stata studiata la fotodegradazione dell’acido carminico in soluzione acquosa irradiata a diverse lunghezze d’onda. La reazione è stata studiata mediante spettroscopia UV-Vis per monitorare l’evoluzione degli spettri di assorbimento durante l’irradiazione e spettroscopia di fluorescenza per registrare Matrici 3D di Eccitazione-Emissione e, in questo modo, costruire i profili cinetici attraverso una analisi chemiometrica; anche il contributo che le specie reattive di ossigeno che possono favorire il degrado sono state studiate. Lo scopo è quindi quello di fornire una analisi completa dalla fotodegradazione dell’acido carminico nella sua forma più semplice, che possa costituire una solida base per la caratterizzazione chimico-fisica di sistemi più complessi nei quali sia utilizzato l’acido carminico.