Abstract:
Proposito del seguente lavoro è chiarire in cosa consista la rivoluzione conservatrice nelle opere di Hugo von Hofmannsthal – in particolare nel “tardo” - e di Thomas Mann – in questo caso, invece, soffermandosi precipuamente nelle sue opere giovanili ma tentando anche una ricomprensione di uno dei suoi ultimi lavori, la Joseph Tetralogie. Dopo una pur breve ma necessaria introduzione alla nozione di “rivoluzione conservatrice” abbiamo deciso di dedicare il primo capitolo alle tre personalità che hanno più influenzato o forse in-formato il clima culturale dal quale sono nati i nostri due autori: Schopenhauer, Wagner e Nietzsche, «stellare trinità di spiriti» - sono parole di Mann - «che spicca luminosa sul cielo tedesco». Il primo capitolo quindi come premessa filosofica alla trattazione; ovvero come enunciazione preliminare, preludio, in un senso wagneriano, di temi che si andranno a sviluppare, dopo i “ritardi” e le “appoggiature”, in tutto il lavoro. Temi che possono essere metaforicamente rappresentati da “la linea” e “il circolo”. Sarà infatti soprattutto grazie a queste due chiavi di lettura che si tenterà di dimostrare, nei due capitoli che seguono, il carattere mitologico presente nelle opere dei due autori. Una mitologia individuabile nel tema, nella struttura, nella lingua delle opere di Hofmannsthal e Mann. Nella parola mitica è presente molto di più di quel “muto misticismo” visto da Vico – il riferimento è alla Scienza Nuova – e da tutta la tradizione filosofica, che proprio in rottura e in discontinuità con il mito aveva invocato una nuova parola, il logos. Ripensare dunque il mythos – anzitutto risemantizzando il termine – dopo la crisi novecentesca del logos. Questa la sfida al pensiero lanciata dagli autori da noi scelti.