Abstract:
Il presente studio ha come oggetto il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Provincia di Mantova. L’obiettivo principale è quello di analizzare come i diversi soggetti del pubblico e del provato sociale, coinvolti nell’accoglienza, hanno interpretato il mandato istituzionale alla luce del proprio mandato etico-professionale, della propria mission. Al capitolo1 si dimostra come l’approccio reattivo-emergenziale delle politiche italiane in materia di asilo abbia contribuito a costruire un sistema di accoglienza frammentato e precario. Il privato sociale è chiamato a gestire l’accoglienza secondi i principi di urgenza, temporaneità e assistenzialismo che poco di conciliano con il proprio mandato etico. Gli enti gestori dei centri gli operatori sociali sono, quindi, impegnati quotidianamente in una complessa attività d’integrazione tra i mandati, i cui risultati, ancora poco studiati, costituiscono la base per la tenuta dell’intero sistema. La ricerca sul caso mantovano, propone, un’analisi di questa ricomposizione dei mandati secondo tre livelli: macro-istituzionale; meso-organizzativo; micro-operativo. Il capitolo 2 si focalizza sull'istituzione prefettizia e su come ha interpretato nel tempo il mandato istituzionale proveniente dal Ministero dell’Interno, vedremo come ciò ha inciso sull'organizzazione del sistema di accoglienza. Il capitolo 3 si concentra sugli Eni Gestori dei centri di accoglienza e su come hanno risposto alle pressioni emergenziali del mandato istituzionale mantenendosi in linea con la proprio mission. Infine, nel capitolo 4 viene data voce agli operatori sociali, impegnati costantemente nell'integrare i diversi mandati nelle proprie pratiche e nel rapporto con l’utenza.