Abstract:
I rapporti tra Tbilisi e i governi de facto di Abkhazia ed Ossezia Meridionale sono ancora oggi improntati sulla sfiducia reciproca, mancando una soluzione politica ai conflitti scoppiati dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La violenza degli scontri fu tale da causare tentativi di pulizia etnica, portando alla fuga dei civili georgiani che abitavano le regioni. Non avendo attraversato un confine internazionale e mancando le prospettive per un ritorno, questo gruppo si caratterizza per uno stato di sfollamento protratto. Scopo di questo lavoro sarà descrivere l'attuale situazione degli sfollati interni presenti in Georgia, in cui si evince un'incompleta integrazione nella società locale. Infatti strategie per assicurare loro standard di vita adeguati sono state rallentate, puntando invece a politicizzarne la situazione nel discorso sull'integrità territoriale georgiana. Per tracciare questa analisi sarà necessario esaminare la natura etnopolitica dei due conflitti e il peso che la questione degli sfollati ha nell'impossibilità di raggiungere un accordo tra le parti. Inoltre verranno descritte le strategie implementate per rispondere al problema degli sfollati utilizzando la guerra russo-georgiana del 2008 come disciminante. Infatti con il riconoscimento delle due repubbliche da parte russa si allontanano decisamente le prospettive di un ritorno, costringendo il governo ad affrontare un secondo esodo e fornire soluzioni basate su norme internazionali.