Abstract:
Il seguente elaborato tratterà approfonditamente la sentenza N° 2013-19 della Corte Permanente di Arbitrato, avviata a seguito della richiesta della Repubblica delle Filippine contro la Repubblica Popolare Cinese, secondo le dinamiche accettate dalle parti nell’allegato VII della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982. La sentenza conta quindici punti presentati dalle Filippine nei riguardi delle azioni compiute dalla Cina nel Mar Meridionale Cinese in merito:
- ai diritti storici reclamati dalla Cina e alla Nine-Dash Line;
- all’analisi dello stato degli elementi presenti nel Mar Meridionale Cinese;
- alle azioni perpetuate dalla Cina, tra cui le interferenze nelle attività sovrane delle Filippine, lo sfruttamento delle sue risorse viventi, l’impedimento delle attività di pesca dei pescatori filippini, la mancata protezione e preservazione dell’ambiente marino, l’occupazione e la costruzione di strutture sulle barriere coralline.
Avendo la Cina rifiutato l’autorità della Corte in merito alla controversia, il processo è stato svolto in sua assenza come previsto dall’Art 296(1) della Convenzione e dall’Art. 11 dell’Allegato VII. Sulla base di tale rifiuto si cercherà di valutare i possibili risvolti futuri della sentenza nell’ambito delle relazioni internazionali nell’area, partendo delle analisi svolte dalla Corte in merito alle azioni e alle comunicazioni della Cina e valutando lo stato attuale della situazione nel Mar Meridionale Cinese.