Abstract:
La tesi parte dall’analisi di alcuni recenti studi filosofici che hanno mirato a rinnovare lo statuto tradizionale dell’estetica, passando da una concezione prettamente interpretativa e razionale a una sua riformulazione come teoria generale della sensibilità. In particolare è stata presa in esame la teoria della svolta iconica di Gottfried Boehm, che, denunciando l’eccessiva dipendenza delle immagini rispetto al logos, rimarca la possibilità di un’autonomia intrinseca del medium iconico. Nell’elaborato, privilegiando il ruolo delle opere d’arte, questa potenzialità verrà sviluppata attraverso lo studio dell’estetica atmosferica di Gernot Böhme, il quale ha avuto il merito di aver messo in campo e dato dignità ontologica proprio al concetto di atmosfera, intendendola non tanto come mera impressione o emozione, ma come uno specifico esistere, che, prevenendo una fruizione esclusivamente intellettuale, si pone tra le qualità degli oggetti percepiti e lo stato del soggetto percipiente. Date tali premesse teoriche e attraverso lo strumento della legittimazione filosofica, l’obiettivo sarà quello di studiare concretamente, tramite l’analisi di un caso studio, se e come sia possibile, nel contesto espositivo, progettare situazioni e spazi connotati dal punto patico-emozionale, senza per forza sminuire il valore ‘culturale’ delle opere d’arte. Verrà proposta ad exemplum la mostra Intuition, allestita nello spazio veneziano di Palazzo Fortuny.
La tesi parte dall’analisi di alcuni recenti studi filosofici che hanno mirato a rinnovare lo statuto tradizionale dell’estetica, passando da una concezione prettamente interpretativa e razionale a una sua riformulazione come teoria generale della sensibilità. In particolare è stata presa in esame la teoria della svolta iconica di Gottfried Boehm, che, denunciando l’eccessiva dipendenza delle immagini rispetto al logos, rimarca la possibilità di un’autonomia intrinseca del medium iconico. Nell’elaborato, privilegiando il ruolo delle opere d’arte, questa potenzialità verrà sviluppata attraverso lo studio dell’estetica atmosferica di Gernot Böhme, il quale ha avuto il merito di aver messo in campo e dato dignità ontologica proprio al concetto di atmosfera, intendendola non tanto come mera impressione o emozione, ma come uno specifico esistere, che, prevenendo una fruizione esclusivamente intellettuale, si pone tra le qualità degli oggetti percepiti e lo stato del soggetto percipiente. Date tali premesse teoriche e attraverso lo strumento della legittimazione filosofica, l’obiettivo sarà quello di studiare concretamente, tramite l’analisi di un caso studio, se e come sia possibile, nel contesto espositivo, progettare situazioni e spazi connotati dal punto patico-emozionale, senza per forza sminuire il valore ‘culturale’ delle opere d’arte. Verrà proposta ad exemplum la mostra Intuition, allestita nello spazio veneziano di Palazzo Fortuny.