dc.contributor.advisor |
Ferrari, Aldo |
it_IT |
dc.contributor.author |
Nava, Simona <1992> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-02-16 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-06-22T08:42:22Z |
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dc.date.available |
2019-10-23T05:36:25Z |
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dc.date.issued |
2018-03-23 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/12256 |
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dc.description.abstract |
Nel 1990 Joseph S. Nye coniò l’espressione «soft power» per definire la capacità di uno Stato di ottenere i risultati desiderati mediante l’attrazione e non la coercizione. Secondo la sua definizione il soft power si basa principalmente sull’attrattiva della cultura, dei valori politici e della politica estera di un Paese. Benché la definizione di Nye possa sembrare più adatta alle democrazie di stampo occidentale, al giorno d’oggi tutti i governi mirano ad incrementare il proprio soft power e investono molte risorse in esso.
Lo scopo di questa tesi è analizzare in che modo la Russia si è avvicinata a questo concetto e come il soft power viene esercitato dalla Federazione.
Dalla panoramica storica presentata, emerge che il soft power è divenuto una priorità per il Paese già negli anni duemila, tuttavia una definizione ufficiale è stata elaborata solo nel 2012. Inoltre, avvicinandosi al concetto di Nye, le autorità russe hanno sviluppato una concezione di soft power diversa, de-occidentalizzata. Infatti, il Paese ha interpretato il concetto classico alla luce del proprio background storico, socio-economico e politico. Di conseguenza, il soft power russo è un concetto ampiamente più pratico rispetto a quello di Nye.
Inoltre, la tesi fornisce un’analisi dei principali attori del soft power russo. Benché Rossotrudničestvo, la Fondazione Russkij mir e la Chiesa ortodossa rivestano un ruolo fondamentale all’interno della strategia russa, particolare attenzione è prestata ai mass media. Essi vengono esaminati in tutte le loro componenti: sia quelle tradizionali (televisione, giornali, radio), sia quelle più recenti legate a Internet, come blog e siti web. Infine, vengono presi in considerazione come casi di studio RT E Sputnik. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Simona Nava, 2018 |
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dc.title |
La Russia e il soft power: il ruolo dei media |
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dc.title.alternative |
La Russia e il soft power: il ruolo dei media |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Relazioni internazionali comparate - international relations |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Relazioni Internazionali |
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dc.description.academicyear |
2016/2017, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
embargoedAccess |
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dc.thesis.matricno |
857443 |
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dc.subject.miur |
L-LIN/21 SLAVISTICA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.provenance.upload |
Simona Nava (857443@stud.unive.it), 2018-02-16 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Aldo Ferrari (aldo.ferrari@unive.it), 2018-03-05 |
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