Questo studio prende in esame la vita letteraria e politica di Francesco Dall'Ongaro che va dagli albori della sua produzione poetica al suo esilio politico, conclusosi nel 1859. Scrittore poligrafo legato al pensiero democratico di ispirazione mazziniana, l'autore sin dai suoi esordi appare muoversi sulla scorta di un'intima necessità di testimonianza civile, che gli anni di militanza a Trieste nell'ambito della rivista "La Favilla" trasformeranno in impegno politico e quindi in azione rivoluzionaria. Nel '48-'49 Dall'Ongaro è infatti tra coloro che combattono nelle guerre di liberazione nazionale e diventa cronista e poeta della rivoluzione attraverso i suoi stornelli popolari. Ne “Il Giornale del Friuli”, poi in “Fatti e Parole” e quindi nel “Monitore romano”, egli documenta i fatti guerreschi animato dall'urgenza democratica di fare informazione nonché di creare una memoria storica e politica degli eventi rivoluzionari. In esilio a Capolago è quindi tra i responsabili del movimento mazziniano dell'Elvetica, e giunto in Belgio è tra gli attivisti del circolo italiano di Bruxelles. Ed è sempre durante l'esilio che egli approfondisce gli studi in campo drammaturgico, che gli procureranno la cattedra di letteratura drammatica al suo rientro in Italia nel '59.
This study analyses the literary and political life of Francesco Dall'Ongaro, from the beginning of his poetical production to his political exile, which came to an end in 1859. A polygraph writer linked to Mazzini-inspired democratic thought, since his beginnings the author seems to obey to an inner need of civil witnessing, that the years of militancy in Trieste, in the circles of the review “La favilla”, will transform into political engagement and then into revolutionary action. In '48-'49 Dall'Ongaro is among those who fight in national liberation wars and becomes a reporter and poet of the revolution through his popular ditties. In “Il Giornale del Friuli”, then in “Fatti e parole” and finally in “Monitore romano”, he reports the war events inspired by the democratic urgency of providing information as well as creating a political and historical memory of the revolution. During his exile in Capolago, he is among the leaders of the Mazzinian movement Elvetica and, after moving to Belgium, he is among the activists of the Italian circle in Bruxelles. And it is again during the exile that Dall'Ongaro improves his dramaturgic studies which will earn him the chair in dramatic literature once back in Italy in 1859.