Abstract:
Sin dalla fondazione del Partito Comunista Cinese nel 1921 i rapporti tra gli intellettuali (dove per intellettuali s’intende un’ampia categoria che include artisti, scrittori, studiosi, scienziati e ingegneri) e il Partito sono stati ambivalenti, prevalentemente caratterizzati da sfiducia e diffidenza dei leader del Partito nei confronti della classe intellettuale, la quale però, a tratti, è stata considerata come una risorsa da poter sfruttare per fini propagandistici e per lo sviluppo economico del Paese.
Diverse sono state le reazioni degli intellettuali e degli artisti al clima più rilassato e alle riforme del Partito dopo la fine della Rivoluzione Culturale. Essi non godevano tuttavia di una completa libertà di espressione. Sulla base di queste premesse andrò ad esaminare il rapporto tra la produzione artistica successiva alla Rivoluzione Culturale (1966-1976) e la politica di riforma ed apertura avviata da Deng Xiaoping (1904 – 1997) nel 1978, soffermandomi sulle riforme concernenti l’attività degli intellettuali in generale e sulle correnti artistiche con elementi di dissidenza, sullo sfondo dei numerosi movimenti giovanili e delle manifestazioni che hanno caratterizzato gli anni Settanta e Ottanta.
Per avere un quadro più completo della situazione politica e culturale in cui si inseriscono i movimenti artistici e le riforme politiche prese in considerazione, è necessario un breve excursus sul rapporto tra arte e Partito nella Cina di Mao (1893 – 1976), che sarà oggetto della prima parte della mia analisi. Tre sono le fasi cruciali di questo periodo che hanno avuto importanti ripercussioni sul mondo dell’arte: i discorsi di Yan’an sulla Letteratura e l’Arte, il movimento dei Cento Fiori e la campagna Anti Destrista (1956 - 1957) la Rivoluzione Culturale.
Nella seconda parte della mia analisi esaminerò la relazione tra gli artisti ed il Partito sotto la leadership di Deng Xiaoping e con le politiche di riforma ed apertura. Mi soffermerò sulle riforme a favore degli intellettuali portate avanti da Hu Yaobang (1915 – 1989), sulle dimostrazioni studentesche e sulle reazioni degli artisti nei confronti delle riforme e delle restrizioni a cui furono sottoposti durante questo periodo, per capire fino a che punto siano riusciti ad esprimersi liberamente durante il ventennio che portò all’incidente di Tiananmen.