Abstract:
Gli animali hanno da sempre avuto un ruolo importante nel repertorio figurativo di ogni tempo e civiltà. Investiti soprattutto di una valenza simbolica e magica, la loro presenza non manca nella decorazione architettonica mutando di volta in volta il loro valore iconografico. È a partire dall’epoca paleocristiana che gli animali acquisiscono un significato prevalentemente allegorico legato all’interpretazione teologica e patristica dei testi sacri. La formazione del pensiero sul mondo animale si basa sulle conoscenze, aneddoti e racconti ricavati dal mondo antico reinterpretati in chiave morale dove l’animale diventa emblema dei comportamenti da emulare o rifiutare in modo da ottenere la Salvezza. La loro presenza nei repertori decorativi degli arredi liturgici, quindi, contribuiva a sottolineare il messaggio morale e teologico di cui quelli arredi erano il mezzo di diffusione. Scopo dell’elaborato, perciò, è quello di analizzare le raffigurazioni del mondo animale presente negli amboni, cibori e recinzioni presbiteriali realizzate in Abruzzo nel XII secolo, e di stabilire, dove possibile, le ragioni che hanno indotto a compiere determinate scelte piuttosto che altre.