Abstract:
L’uso delle tecnologie digitali e in particolare delle ICT (Information and Comunication Technologies) è diventato ormai da tempo fondamentale per la riqualificazione e per una migliore fruizione dei beni culturali. Per ICT si intende tutto l’insieme di tecnologie che, sviluppatesi negli ultimi quindici anni a seguito dell’evoluzione dell’informatica e delle reti di telecomunicazione, hanno rivoluzionato, o quanto meno supportato, il settore del patrimonio artistico culturale. Risultano vincenti tutti gli interventi svolti con il loro impiego sia nel campo dei beni materiali, come parchi archeologici, musei, edifici rilevanti, monumenti, chiese, oggetti di valore storico artistico, quadri, mobili, arredi, oggetti di culto, tessuti, ecc., sia che si tratti di beni immateriali, come ad esempio strumenti urbanistici, tradizioni popolari, alimentari, e più in generale per l’ambito, ancora più vasto, della memoria condivisa.
Le applicazioni vengono oggi favorite dalla larga diffusione delle ICT (come Web, Multimedia, RFID, GPS, Bluetooth) attraverso l’integrazione nella UCT - Universal Convergence Technology su supporti portatili e molto diffusi, come PDA e SmartPhone, che interagiscono con i beni culturali a seconda dello scopo e del campo a cui questi ultimi si riferiscono. Tali tecnologie possono, ad esempio, essere utilizzate per consentire una gestione del patrimonio, per favorire attività di studio e di ricerca, per la diagnostica dello stato di conservazione, per il restauro, per la tutela, per applicazioni che consentano di comunicare al grande pubblico la rilevanza del patrimonio culturale, ma anche su un registro più divulgativo e turistico.
Partendo da questi presupposti nasce la plausibilità di strategie e di interventi volti a valorizzare il patrimonio delle ville venete attraverso le innumerevoli applicazioni delle ICT: è il tema-obiettivo della mia ricerca all’interno della Scuola dottorale in Storia delle Arti Ca’Foscari-IUAV- Università di Verona, ricerca sostenuta da una specifica borsa di studio erogata da Banca FriulAdria-Crédit Agricole .