The Thesis investigates from a theoretical perspective the relationship between leverage, diversification and systemic risk. Moving from the folk wisdom that asset diversification enhances financial stability by dispersing credit risks, we contribute to the debate shedding light on a critical facet of this strategy. First a representative leveraged investor is considered. Under the standard framework of asset pricing theory in a frictionless, arbitrage-free and complete market, we show
that maximum diversification may increase the default risk. Then, we consider a financial system of interconnected banks whose assets include also securities outside the financial network. We show that diversification in external assets displays a knife-edge effect: beyond a certain range, it may induce financial instability. Finally, we found that in presence of procyclical capital requirements that create a positive feedback loop between leverage and asset prices, the knife-edge property is
amplified.
La Tesi esamina da un punto di vista teorico la relazione tra leva finanziaria, diversificazione e rischio sistemico. Partendo dalla convinzione popolare che la diversificazione innalza la stabilità finanziaria attraverso la diluzione dei rischi, collaboriamo al dibattito facendo luce su un aspetto critico di questa strategia. Consideriamo dapprima un investitore in leva. Sotto le condizioni
standard della teoria moderna della finanza, dimostriamo che la massima diversificazione può aumentare il rischio di fallimento. Successivamente, consideriamo un sistema finanziario composto da banche con mutua esposizione finanziaria tra di loro e che investono in attività esterne al sistema. Dimostriamo che la diversificazione in attività esterne oltre un certo livello può diminuire la stabilità finanziaria: effetto 'filo di rasoio'. Alla fine troviamo che in presenza di regolamenti di capitale che creano un ciclo tra leva e prezzi, la diversificazione amplifica l'effetto 'filo di rasoio'.