Abstract:
Le elezioni di Barack Obama nel 2009 segnarono una svolta nella politica statunitense nella regione asiatico-pacifica. Dopo due anni di tentativi di cooperazione con la Cina, nel 2011 Barack Obama decise di aumentare la presenza statunitense nell’area annunciando l’avvio della strategia multilaterale del rebalancing. Questo elaborato si propone di analizzare le relazioni diplomatiche e securitarie che intercorsero tra Giappone, RPC e USA durante gli otto anni di presidenza Obama; in aggiunta, nella parte conclusiva della tesi si propone una visione delle possibili prospettive per l’Asia-Pacifico sotto la presidenza Trump. Il lavoro si divide in quattro parti. La prima sezione analizza il primo biennio di Obama nelle relazioni con Cina e Giappone, oltre a soffermarsi anche sui nove mesi di governo Hatoyama, il quale cercò di ristrutturare le relazioni bilaterali che il Giappone conduceva con USA e RPC. La seconda sezione affronta la strategia del rebalancing e l’intensificarsi delle tensioni regionali. La terza parte dell’elaborato dà un approfondimento sulle nuove leadership di Xi Jinping e Abe Shinzo, i quali diedero un’impronta riformista ai loro paesi, accentrando tuttavia il proprio potere attraverso un rinnovato nazionalismo. La quarta parte esamina il rebalancing nel secondo mandato di Obama e le relative tensioni bilaterali tra Tokyo-Washington e Pechino. Infine, il capitolo conclusivo propone una disamina del primo anno di presidenza Trump e di come le scelte strategiche dell’amministrazione repubblicana potranno modificare gli assetti strategici della regione asiatico-pacifica.